Il giardino e la sua storia



Il disegno, la graphia operata sulla scena naturale che determina il grande parco della villa de Probizer affonda le radici in una storia affascinante, che l’ha visto nascere per volontà di un brillante roveretano, Giuseppe Antonio Bridi, figura tipica dell’intellettuale settecentesco che conciliava l’acume negli affari con vivaci interessi culturali, praticando il canto e frequentando gli ambienti della Massoneria in cui si dibattevano i grandi temi dell’illuminismo filosofico, letterario e artistico.

In questo clima culturale di profonda fede nella conoscenza e onorando il legame di amicizia che lo univa a Wolfgang Amadeus Mozart, Bridi concepì il giardino che circonda la villa come un percorso iniziatico, luogo dell’interpretazione filosofica e strumento del pensiero in cui la Musica e l’omaggio alla figura di Mozart rappresentano le principali chiavi di lettura.

Gli artefatti di epoca settecentesca presenti nel parco parlano attraverso un linguaggio simbolico e rappresentano delle soste meditative, o gradi della conoscenza che portano all’elevazione morale e spirituale. Meditazione filosofica e riflessione letteraria culminano simbolicamente nel Tempio dell’Armonia, metafora della raggiunta perfezione. La contemplazione del bello naturale si affianca alla riflessione sulla morte evocata dal cenotafio dedicato a Mozart e dal monumento alla memoria dei genitori, passa all’indagine conoscitiva e alla meditazione filosofica attraverso la grotta, gabinetto umanistico in pietre di tufo che formano da un lato una montagnola sul cui soffitto voltato si apre un lucernario piramidale.

La grotta segna il raccordo tra la parte più boschiva e incolta e il giardino più curato, simboleggiando il passaggio dalle tenebre alla luce. La rovina rappresenta l’ascesi, che si compie simbolicamente attraverso la salita della ripida e tortuosa scala interna. L’acqua è un elemento molto importante del giardino. Di fronte alla Villa si trova una gran fontana di forma ellittica da cui parte un canalino che attraversa prima il giardino, in parte sotterranea, per poi riapparire come un ruscello di montagna nel bosco. L’acqua scende con rapidità per poi alimentare un gran deposito in pietra creato per irrigare i vigneti della proprietà. Alla fine del bosco incontriamo un altro angolo romantico del giardino. Si tratta del Rocciato, ossia di una collinetta adornata e delimitata da pietre calcaree di forme irregolari tra le quali crescono essenzialmente piante grasse e la primavera ci regala i suoi primi colori e boccioli. E’ ulteriormente impreziosito da un’elegante cascatella, punto finale del percorso dell’acqua attraverso il parco.